Siete parole testarde, figlie
di sospiri e di rimpianti.
Sulla lingua, mia arida, strisciate
e sulle mie ossa incolori ponete
le vostre guance
per mostrare le cicatrici del passato.
Coprite le vostre ciglia, di cemento,
e nell'aria vi librate,
spinte da sussulti che s'allargano,
si stringono, s'aprono a cerchio,
e divampano in passioni e solitudini